Premio delle Associazioni

 

Le Associazioni Amici dei Musei Siciliani, Fai, Dimore storiche, Salvare Palermo, Italia Nostra e Anisa conferiscono nella splendida cornice di Palazzo Raffadali, il Premio delle Associazioni giunto alla sua settima edizione, al Maestro Bruno Caruso.

Motivazione del premio:

Nel panorama dell’Arte contemporanea la figura di Bruno Caruso pittore e intellettuale, è certamente tra le più rappresentative del secondo Novecento poiché ne ha vissuto e messo a fuoco problematiche e istanze sociali che dalla seconda guerra mondiale fino all’inizio di questo nuovo secolo hanno caratterizzato la storia del mondo Occidentale .

Dalla sua specola di italiano nato in Sicilia e vissuto a Roma, ma anche come viaggiatore, egli ha saputo guardare, ascoltare e restituire con le immagini e le parole quel mondo che “nel fuoco della controversia” ha vissuto la sua degradazione politica e sociale giungendo talvolta fino alla negazione di quella humanitas che egli invece ha sempre cercato ed esaltato nel laico rigore della classicità.

Opponendosi con la sua ricerca estetica alla totale disintegrazione delle forme che lo sperimentalismo contemporaneo privilegia, egli ha infatti sempre difeso la memoria e l’immagine dell’uomo immerso in quel fuoco dell’indignata partecipazione alla vita civile ed estetica che connota, appunto, la sua arte intesa come utilizzazione delle tecniche della tradizione in funzione di una sperimentazione volta però ad esprimere la condizione esistenziale dell’umanità dopo l’esplosione atomica di Hiroshima e le rivoluzioni tecnologiche che inquinano il mondo e minacciano la Natura.

Il suo espressionismo è dunque connaturato nella sua visione del mondo e gli deriva non soltanto dalla lezione dei maestri che egli ha scelto, quanto dalla sua naturale inclinazione di disegnatore e pittore che imita la natura per indagarla e conoscerla restituendone forme e immagini dopo averne attraversato l’interno conflitto che le determina e le prova.

Anche per questo profondo turbamento che le sue figure e i suoi personaggi sanno esprimere, in senso però caravaggesco più che pirandelliano, Caruso si dimostra erede della pittura della grande tradizione che parte da Antonello e attraversa la grande stagione manieristica e barocca per raggiungere il traguardo di quell’espressionismo illimitato che si consolida nel suo personale e riconoscibile segno che lo qualifica tra i più grandi disegnatori del ‘900.

L’originaria matrice panormita, ha certamente dato a questo nostro artista il profondo senso della storia e della cultura, il distacco e l’ironia con cui egli sa guardare il mondo e rappresentarlo e soprattutto quella capacità di indignarsi che si coglie attraverso tutte le sue opere nelle quali, dai disegni, alle chine, dalle tempere alle incisioni e agli oli, si manifesta l’indissolubile rapporto tra classicità e contemporaneità e vi si riconosce un originale modo di guardare la realtà stigmatizzandone non soltanto gli orrori e le asperità ma anche quegli afflati vitali che ne sottolineano il vigore.

Palermitano e Panormita, Bruno Caruso assomma nella sua poliedrica personalità d’artista e intellettuale, le qualità dell’uomo e del cittadino che sa difendere le libertà civili anche con gli scritti di natura politica e di critica sociale nei quali alla affabulante narratività della parola si affianca, appunto, il disegno come avvolgente filo della memoria e della storia. Non a caso la Laurea honoris causa conferitagli dalla Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Palermo, ha sottolineato il suo impegno politico e sociale nella lotta contro l’organizzazione mafiosa e nella difesa dei diritti civili in Vietnam e nelle regioni del mondo dove ancora persistono le ingiustizie e le guerre. La sua opera grafica e la sua operatività palermitana all’Ospedale psichiatrico in rapporto all’abolizione dei manicomi tradizionali, in vista della legge Basaglia, è poi aspetto non secondario della sua concezione dell’arte come affermazione estetica dei valori umani e sociali.

Sarebbe lungo ricordare tutte le opere della letteratura italiana ed europea che egli ha illustrato, da Verga a Kafka, da Machiavelli ad Amari ,da Mallarmé a Tomasi di Lampedusa e Sciascia.

Ricordiamo inoltre la sua attività teatrale di scenografo e costumista che, per il Teatro Biondo-Stabile di Palermo, ha firmato opere come Il Guardiano di Harold Pinter e L’opera da tre soldi di Bertolt Brecht, con la regia di Pietro Carriglio.

La Medaglia d’ Oro del Presidente della Repubblica come Benemerito della cultura, il Premio Archimede della Presidenza della Regione Siciliana, riservato ai siciliani più illustri nel mondo e tutti gli altri premi e onorificenze che gli sono stati attribuiti basterebbero a significare il ruolo di Bruno Caruso intellettuale ed artista che ha dato prestigio alla nostra città. Il Premio del Forum delle Associazioni culturali di Palermo non è soltanto il riconoscimento per l’opera dell’artista ma è anche la proclamazione del valore dell’uomo che ha dato e dà lustro alla città e alla Sicilia tutta e il cui impegno civile e politico dovrebbe servire da stimolo a tutti i cittadini che hanno a cuore le sorti della città e del suo futuro, non soltanto urbanistico e monumentale, ma soprattutto culturale e sociale.

Unanime per tale motivazione, la Giuria ha pertanto conferito il Premio Forum delle Associazioni di Palermo al Maestro Bruno Caruso. (Piero Longo)

La Giuria
Nino Aquila
Salvatore Butera
Roberto Calandra
Lelia Collura
Piero Longo
Maria Antonietta Spadaro
Aldo Scimè
Bernardo Tortorici
Janne Vibaek

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