Suona anche Il Jazz

“Suona anche il Jazz” è un’opera video di Bruno Marrapodi realizzata appositamente per la Cripta di
Santa Maria del Piliere a Palermo in coincidenza con Manifesta 12 “Il Giardino Planetario. Coltivare la
Coesistenza. Formulata come un’indagine sui fenomeni geopolitici, sociali ed ecologici di oggi la biennale
si sviluppa attorno al concetto di “coesistenza” della quale Palermo rappresenta le profonde complessità
che il mondo sta affrontando.
All’interno di questa cornice l’artista costruisce un paesaggio ancestrale, fatto di architetture normanne e
moresche alternate a segrete e prigioni sotterranee. Assemblato come la cittadella di un arazzo
medievale, la fortezza è circondata da cielo e mare, gli unici a scorrere sotto l’apparente sipario dal
movimento lento.
Risuona una musica composta espressamente per le immagini animate, che racconta essa stessa una
storia. La storia di un passaggio, universale, dalle tenebre alla luce e di nuovo alle tenebre. “Coesistono”
qui il castello e la capanna che indicano rispettivamente l’abitare semplice e l’abitare magnificente. Le
segrete, talvolta le gabbie, inevitabili soste del viaggio sono il luogo dell’errore, dell ’inciampo e
dell’attesa. L’uomo non compare fisicamente ma percorre il racconto, lo vediamo sostare all’ombra di un
albero della vita, che regala salumi, lo sentiamo cuocere una bistecca prima della notte. Lo vediamo
ripararsi in una caverna scura prima che giunga il temporale, l’ennesimo e il più lungo.
“Suona anche il jazz” è un titolo volutamente ironico e metaforico. Da un lato offre una cornice
temporale contemporanea rispetto al racconto, quasi biblico; dall’altro indica un sinonimo di coesistenza,
poiché il Jazz, misterioso termine coniato ai primi del Novecento ne incarna l’essenza essendo stato
creato dagli africani deportati e schiavizzati.
Il lavoro presentato alla Cripta è uno dei tre capitoli delle ultime ricerche di Bruno Marrapodi, che
all’originaria materia della pittura affianca adesso un nuovo percorso, quello del video animato.
Componendo dei brani inediti e intersecandoli al disegno l’artista riscrive, riattualizzati, alcuni passi
celebri della letteratura occidentale moderna (Buzzati, Camus, Ellroy, Genet) per raccontare e rivivere lo spirito errante, quanto mai attuale.

Credits: Animazione video: Racoon Studio, Milano Colonna sonora: Elio Marrapodi

Bruno Marrapodi ​(Milano, 1982), vive e lavora a Milano. Diplomato all’Istituto Europeo di Design, si specializza successivamente in pittura esibendo a livello nazionale e internazionale. Gran parte delle sue narrazioni esplorano il termine “ancestrale”, declinandolo in molteplici sfaccettature, tutte rigorosamente laiche. Intrecciando spesso il segno della pittura con i suoi scritti e la musica, ha recentemente iniziato ad animare i suoi dipinti raggiungendo un’esperienza coinvolgente e immersiva. A partire da “New Italian Painting”, Studio d’Arte Cannaviello di Milano, le sue mostre più recenti comprendono “Down Deep”, Villa Contemporanea, Monza; Wall Painting per il progetto “Cittadella” a cura di Rossella Farinotti, Milano 2017; Edicola Radetzky al PAC, Milano nel 2016. www.brunomarrapodi.com

Associazione Amici dei Musei Siciliani Cripta di Santa Maria del Piliere Piazzetta Angelini, 1 (Via Bara all’Olivella – di fronte Palazzo Branciforte) – Palermo

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1 Response

  1. 17 febbraio 2022

    1indigent