Restauro dell’affresco “La guarigione di un bimbo per intercessione di San Basilio” di Vito D’Anna nella chiesa del SS. Salvatore

Nell’anno in cui Palermo celebra numerosi eventi come capitale della cultura, il patrimonio storico-artistico della città si arricchisce ulteriormente con la riscoperta e il recupero di importanti capolavori dell’arte pittorica e decorativa locale. Si sono infatti appena conclusi i lavori di restauro dell’affresco raffigurante La guarigione di un bimbo per intercessione di San Basilio, dipinto dal pittore siciliano Vito D’Anna; si tratta dunque dell’opera di un grande maestro palermitano che si è distinto tra le molteplici personalità artistiche a lui contemporanee per la qualità tecnica, la raffinatezza stilistica e la resa estetica delle sue composizioni, prevalentemente pale d’altare e cicli decorativi ad affresco. Vito D’Anna si inserisce quindi tra i grandi protagonisti che operarono a Palermo nel XVIII secolo, in un momento in cui artisti e committenti erano in pieno fermento dal punto di vista culturale e la città si abbelliva con le grandi decorazioni ad affresco di imponenti palazzi privati e chiese cristiane.

Il dipinto recentemente restaurato decora la parete destra del vestibolo della chiesa del Santissimo Salvatore a Palermo, sita in Corso Vittorio Emanuele, nel cuore del centro storico della città. in particolare l’affresco con La guarigione di un bimbo per intercessione di San Basilio appartiene al ciclo decorativo dedicato alla Gloria di San Basilio, eseguito da Vito D’Anna tra il 1763 e il 1765 e culminante sulla volta con la maestosa Apoteosi di San Basilio. L’affresco fa da pendant ad un secondo dipinto visibile sulla parete sinistra del vestibolo e raffigurante La predica di San Basilio, in cui presumibilmente l’artista scelse di rappresentare anche se stesso in un autoritratto al centro della scena, restaurato nei primi mesi del 2017.

Il restauro è stato diretto ed eseguito dal dott. Mauro Sebastianelli, Responsabile per la Conservazione e il Restauro delle opere di pertinenza dell’Arcidiocesi e delle collezioni del Museo Diocesano di Palermo, con la collaborazione dei dottori Paolo De Luca e Rachele Lucido, sotto l’Alta Sorveglianza della Dott.ssa Maria Reginella della Soprintendenza dei BB.CC.AA. di Palermo e dell’Ufficio Beni Culturali della Curia.

L’intervento conservativo è stato effettuato da febbraio ad aprile 2018, per iniziativa dell’Associazione Amici dei Musei Siciliani, che nel 2013 ha riaperto la chiesa al pubblico e che, con il contributo offerto attraverso un ticket di ingresso, da un lato permette la valorizzazione di un importante sito culturale e religioso del centro storico palermitano, altrimenti chiuso, dall’altro consente la manutenzione della chiesa e il recupero dei preziosi capolavori custoditi al suo interno.

“La conclusione del restauro, egregiamente condotto dal Prof.Sebastianelli, rappresenta il senso ed il compimento del nostro lavoro quotidiano che ci vede al fianco di Mons.Tulipano, Rettore della Chiesa, ed è l’ennesima testimonianza della cura che dedichiamo ad un luogo che ha già visto la pulitura dell’intero ciclo decorativo parietale a marmi mischi e tramischi, la sistemazione della scalinata d’ingresso con la riproposizione alla vista dell’originale marmo rosso, la ricollocazione del quadro di S.Orsola proveniente dal Museo Diocesano e il già citato restauro dell’affresco raffigurante La predica di San Basilio, nonché il rifacimento a led dell’impianto di illuminazione e l’installazione del sistema di videosorveglianza, interventi totalmente autofinanziati. Il valore aggiunto di tale iniziativa è fornito dalla possibilità per i visitatori, attraverso il piccolo contributo richiesto, di partecipare in modo diretto e fattivo alla tutela del patrimonio storico-artistico, incrementando il senso di bene comune e contribuendo alla salvaguardia di un patrimonio che appartiene a tutti.” dice Bernardo Tortorici di Raffadali, Presidente degli Amici dei Musei Siciliani.

“Per quanto concerne il dipinto con La guarigione di un bimbo per intercessione di San Basilio si è scelta una metodologia di intervento incentrata su criteri scientifici, tenendo in considerazione sia i materiali costitutivi e le tecniche esecutive sia l’attuale stato conservativo e la presenza di precedenti restauri. Come già riscontrato per il primo affresco, anche in questo caso erano piuttosto visibili i segni di un grave danneggiamento subito a causa dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale nonché le errate interpretazioni del l’originario effetto cromatico della cornice in stucco bianco e dorato.

L’intervento di restauro, che completa il progetto di recupero dei due affreschi del vestibolo, ha offerto un’occasione unica per studiare e documentare a distanza ravvicinata la tecnica esecutiva di un importante maestro del Settecento palermitano, con la possibilità di confrontare il modus operandi del pittore con manufatti analoghi presenti nel territorio.

Con le diverse operazioni di restauro è stato possibile arginare il rischio di un ulteriore degrado mediante la messa in sicurezza dell’opera e il consolidamento dei materiali costitutivi; si è inoltre potuto ritrovare il corretto equilibrio formale ed estetico della raffinata cornice in stucco, che alterna gli effetti chiaroscurali degli elementi di colore bianco e di quelli dorati, nonché la luminosità e la profondità delle cromie vivaci dell’affresco, prima offuscate da accumuli di polvere e da limitate ma grossolane ridipinture.

Pertanto si è condotto un restauro accurato e non invasivo che ha permesso di svolgere un approfondito studio conoscitivo dell’opera e della tecnica esecutiva di Vito D’Anna e di restituire alla collettività una pregevole testimonianza della storia di Palermo e dell’arte siciliana.” dice Mauro Sebastianelli, che ha diretto i lavori di restauro

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1 Response

  1. 17 febbraio 2022

    3distasteful